Performance Art, Mimo e Burlesque
Gli Spettacoli dal Vivo
Negli anni Sessanta nel mondo dell'arte spira il vento nuovo della perfomance art: un'eccezionale innovazione che sorprende pubblico e critici, sovvertendo i canoni dell'arte classica.
L'opera dei performers nasce, infatti, dall'interazione tra il pubblico e l'artista che mette in scena qualcosa di unico ed irripetibile.
Impresa già splendidamente riuscita nel caso della danza, del teatro e di tutti gli altri spettacoli dal vivo ai quali giovani performers aggiungono ingredienti inconsueti che aumentano il livello di interattività con gli spettatori.
La performance art diviene così sinonimo d'avanguardia, la maggiore dei nostri tempi dopo il fiorire dei movimenti che hanno infranto i canoni artistici di inizio secolo ai quali per certi versi rende merito.
Pensando ai grandi provocatori ci viene subito in mente il dadaismo di Marcel Duchamp, padre dell'arte read made, e di Tristan Tzara, celebre animatore del gruppo di artisti che negli anni Venti si riuniva al Caffè Voltaire.
Le suggestive letture pubbliche realizzate dai dadaisti hanno ispirato molti creatori della performance art, tra i quali ricordiamo Allan Kaprov ed il newyorkese, di origini italiane, Vito Acconci.
Le performances più suggestive sono di sovente vicine al teatro d'avanguardia, con spettacoli che colpiscono il pubblico per le intense ed impreviste emozioni sorte assistendo alle rappresentazioni, in spazi consueti o assolutamente imprevedibili.
Accanto agli spettacoli dal vivo più innovativi, troviamo però anche performers che reinterpretano generi classici, come il mimo ed il burlesque dei quali andiamo ora a parlare...